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Civiltà Appennino

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Nuvole in viaggio. Ricerc@Azione per una scuola che sa sognare

di Luisa Fatigati, CNR-IRISS


 

L’azione di ricerca sul tema della scuola, condotta a Montemurro nelle due giornate del 5 e 6 maggio scorsi, ha inteso costruire uno spazio di ascolto e interazione, tra ricercatori e comunità scolastica, per riflettere assieme su criticità e risorse del territorio, e provare assieme a saggiare visioni.

Il focus aperto a dirigenti scolastici, studiosi e rappresentanti delle istituzioni del territorio, e il workshop della giornata successiva che ha visto la partecipazione di studenti e docenti degli istituti superiori di Potenza, Liceo statale artistico Walter Gropius e l’I.I.S. Da Vinci-Nitti, hanno provato a tracciare la rotta di una alterità possibile a partire da una identità fortemente riconosciuta.

La Basilicata e le sue aree interne: un interno che ne contiene un altro.

Abbiamo immaginato un intervento di innesco per la ricerca-azione, che raccogliesse criticità e risorse del territorio come percepite dai ragazzi. L’azione è stata anche discussa con Paolo Landri dell’IRPPS, che ha coordinato il focus group con gli attori della comunità educante della Val D’Agri.

Con le scuole si è lavorato sul tema del viaggio: un percorso di crescita e conoscenza, che trasforma il mio incontro con il mondo e così trasforma anche me.

Nel viaggio accorre il tema dello scambio (di luoghi, manufatti, culture, emozioni) dove la realtà che vivo ogni giorno torna a me attraverso lo sguardo dell’altro, che arricchendo il mio sguardo mi permette di crescere.

Abbiamo chiesto ai ragazzi di immaginare di lasciare il proprio paese, portando con sé “nella valigia” qualcosa che potesse testimoniarlo a chi non lo abita; immaginare poi di fare ritorno, portando nella valigia quanto il viaggio ha regalato.

I ragazzi hanno portato in piazza a Montemurro un artefatto presentato come significativo dell’identità del territorio, scelto da ciascuno per raccontare il proprio vissuto e la città attuale, o per rappresentare la città desiderata. I doni sono stati quindi allestiti in un’opera collettiva, entro cerchi concentrici, disegnati a terra con gessetti colorati, che senza essere recinto hanno intessuto legami tra un dono e l’altro.

Si presenta sempre un momento, nella vita di ogni ragazzo, nel quale si sogna di andar via.

Il tema delle aree interne, in fondo, è in questo distacco, e non ha forse senso chiedersi il perché si vuole partire: mancanza di lavoro, mancanza di svago… mancanza, comunque.

Piuttosto ci si può interrogare – e abbiamo provato a farlo assieme – sul perché si potrebbe far ritorno; provare a costruire una ragione per tornare, dando valore alla realtà che mi circonda, rafforzandone i caratteri peculiari e provando ad investire di nuovo senso le specificità che risultano sopite.

Il viaggio metaforico realizzato con i ragazzi e i docenti è stato un invito a spingersi oltre i propri confini, tenendo salde le proprie radici. Fiduciosi che nella terra di Leonardo Sinisgalli, e di Rocco Scotellaro, si possa avere radici alzando lo sguardo; come in quel gioco che facevamo da bambini: alzando gli occhi al cielo e dando una forma alle nuvole, senza mai imprigionarle, seguendole invece con lo sguardo e col pensiero; in un viaggio che racconta assieme il desiderio dell’esplorazione e la nostalgia del ritorno.

Luisa Fatigati
CNR-IRISS
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