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Didattica innovativa in pluriclassi nelle aree interne. L’Emilia Romagna “fa scuola”

“Riabitare i luoghi”, “Com.E.Te.”, “RINNOVA” sono titoli di progetti che riguardano parte dell’impegno che coinvolge la Fondazione Appennino.
“Riabitare i luoghi” un progetto concluso da poco che ha messo al centro, costruendola, la comunità educante e “Com.E.te” analogo progetto che partirà dal mese di settembre con l’obiettivo di offrire maggiori opportunità per processi di crescita e di formazione nelle aree appenniniche.
“RINNOVA” è una esperienza che ha messo insieme Fondazione Appennino, istituti e centri di ricerca CNR ed universitari per riflettere e confrontarsi sul futuro della scuola nelle aree interne e montane.

Queste attività di ricerca e di azione ci hanno portato ad osservare ed approfondire con attenzione le politiche che sta portando avanti la Regione Emilia Romagna.
Ed in particolare riteniamo vada segnalata la scelta, di queste ultime settimane, di potenziare l’offerta educativa delle scuole primarie nelle zone appenniniche finanziando progetti innovativi singoli, o in partenariato tra loro perr valorizzare le potenzialità delle pluriclassi.
Il dibattito sulle pluriclassi è aperto da tempo ma tuttavia anche le ricerca ha bisogno di azione.

I Comuni coinvolti si impegneranno ad arricchire le opportunità educative a favore degli studenti e studentesse delle pluriclassi attraverso servizi e professionalità aggiuntive. Uno dei possibili ambiti di intervento è il trasporto.

Un esempio. L’ istituto comprensivo “Busana – Ariosto” nel reggiano costituisce l’unico punto di riferimento per il primo ciclo scolastico su un territorio quasi esclusivamente montano, che si estende per un totale di 310 km quadrati ed è privo di mezzi di trasporto pubblici. Viste le distanze (da un minimo di 11 km a un massimo di 41 km tra due sedi scolastiche) oltre il 50% degli studenti iscritti trascorre un’ora giornaliera sullo scuolabus, tra andata e ritorno: un servizio pertanto essenziale.

Alle scuole si chiede invece di sperimentare una didattica innovativa centrata sulla ricerca-azione, sulla cosiddetta peer education: uno strutturato apprendimento autonomo da parte degli alunni, supportati dai propri docenti, condiviso e partecipato dall’intera comunità educante. Si prevede la possibilità di scambio con alunni di pari età, la collaborazione con i diversi attori presenti nel territorio, realtà produttive e associative locali, anche per la riscoperta di tradizioni o la valorizzazione del territorio: la socializzazione è infatti un elemento chiave nelle aree meno popolate.

È la nostra traiettoria di ricerca con “Rinnova” e di azione con i progetti “Riabitare i luoghi” e “Com.E.Te”.

Nell’ambito della seconda edizione del Premio Appennino, in programma il prossimo mese di ottobre 2023, il riconoscimento alla Regione Emilia Romagna sicuramente apre a nuove visioni, unisce esperienze, consolida relazioni, sviluppa nuove idee e progettualità per le aree appenniniche.

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credits: Foto copertina di 14995841 da Pixabay
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