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Civiltà Appennino

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Il senso e il valore del territorio

di Giuseppe Di Capua


 

Una delle tesi sostenute nel libro “Geoetica – Manifesto per un’etica della responsabilità verso la Terra“, recentemente pubblicato da Donzelli Editore, è che disastri naturali e disastri sociali siano facce della stessa medaglia: qualsiasi disastro è sempre un evento sociale. Ma se si esclude l’impatto di grossi meteoriti capaci di provocare estinzioni della fauna e della flora, o di eruzioni vulcaniche talmente poderose da oscurare l’atmosfera e indurre repentini e catastrofici cambiamenti climatici, o di altri eventi di tipo astronomico, la maggior parte dei fenomeni naturali si trasforma in un disastro umano principalmente a causa della nostra negligenza, che sottovaluta colposamente l’adozione di politiche di prevenzione.

Il fenomeno naturale diventa disastro soprattutto laddove regna l’incuria del territorio, il degrado sociale e la fragilità economica, espressioni tutte del deterioramento del tessuto sociale che struttura quella comunità umana. Il disastro sociale di una politica disattenta alle aree periferiche, rurali, montane crea condizioni di preoccupante vulnerabilità per le popolazioni locali, esponendole al rischio associato a un evento naturale inatteso. Le conseguenze economiche di un tale stato sono evidenti, nel prima e nel dopo.

Il fenomeno dello spopolamento dei paesi priva le comunità locali delle giovani generazioni, delle loro energie e potenzialità creative, di quelle forze capaci di innovare pur restando nel solco delle tradizioni che legano il presente al passato, i giovani ai vecchi, i forti ai deboli.

Ne deriva una progressiva carenza di servizi, in un meccanismo di retroazione negativa che non può che concludersi con l’abbandono della terra e la perdita di memoria. È per queste ragioni che non esisterà futuro per le comunità umane, se non si cambieranno i criteri e i modi con cui si affrontano i fenomeni naturali. La prevenzione deve fondarsi in primo luogo sulla necessità di ristabilire solide relazioni sociali sul territorio, attraverso una capillare azione culturale di valorizzazione del luogo, del suo significato per la vita dell’essere umano, della sua necessità di ricevere cura per essere capace a sua volta di dare sicurezza, salute, bellezza.

La geoetica proposta dagli autori Silvia Peppoloni e Giuseppe Di Capua, invita a riscoprire il valore e il senso del territorio nella sua autenticità, senza cadere nell’errore di farne un feticcio ideologico, politico, ambientalista, in una reciproca necessità di appartenenza: attraverso il territorio siamo terra, siamo vita vera, siamo autenticamente umani.

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Credits foto Foto di  Mabel Amber, Messianic Mystery Guest da Pixabay

Giuseppe Di Capua
Geologo dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, si occupa di pericolosità geologiche e geoetica. Co-fondatore dell'International Association for Promoting Geoethics, membro del consiglio direttivo dell'International Council for Philosophy and Human Sciences, è autore e curatore di volumi e articoli scientifici per editori e riviste internazionali.
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