Top
Image Alt

Civiltà Appennino

  /  Best practice e opportunità   /  Lo sviluppo inclusivo dei popoli delle colline a Doi Tung

Lo sviluppo inclusivo dei popoli delle colline a Doi Tung

di Sandro Calvani

 

Un metodo controcorrente di prosperità inclusiva.

 A livello internazionale la fine del 2020 è un tempo di riflessione sul cammino di 75 anni di consultazioni per la pace e il progresso sostenibile attraverso quell’immenso sforzo di dialogo e condivisione che sono state le Nazioni Unite dal 1945 ad oggi. Davvero i popoli potrebbero imparare qualcosa dall’esperienza degli altri, siano essi sugli altipiani Andini, sull’Appennino o le colline del Triangolo d’Oro del Mekong?

Un buon microscopio per cercare risposte a questa domanda è l’osservazione dei i progressi compiuti nello sviluppo sostenibile con particolare riferimento ad aree ad altissimo stress sociale, causato da povertà, isolamento, conflitti, comprese le coltivazioni illecite e narcotraffico, presenza di bande armate e guerriglia, traffico di persone e di minori. Infatti la particolare attenzione a quelle aree del mondo dove realizzare lo sviluppo delle popolazioni più povere e renderlo sostenibile nel tempo è considerato un obiettivo molto difficile permette di conoscere buone pratiche che risultano essere efficaci per accelerare lo sviluppo sostenibile anche dove la situazione delle comunità è senza stress straordinari.

Una delle esperienze scelte dalle Nazioni Unite per mostrare i metodi e dimostrare la fattibilità di tali trasformazioni socio-economiche in centinaia di villaggi in una regione povera, è stato il Doi Tung Development Project realizzato dalla Mae Fah Luang Foundation under Royal Patronage (MFLF) sulle montagne thailandesi a Nord di Chiang Rai al confine con il Myanmar, un’area abitata da diverse minoranze etniche (www.maefahluang.org), al centro del famigerato Triangolo d”Oro.

La Mae Fah Luang Foundation è un’organizzazione privata senza scopo di lucro istituita per migliorare la qualità della vita delle comunità povere in Thailandia ed in altri paesi attraverso processi di facilitazione del loro accesso al credito agricolo e ai mercati e grazie a metodi di massimizzazione del valore aggiunto delle produzioni. La Fondazione facilita anche l’accesso all’istruzione, infrastrutture adeguate, e sistemi di impresa sociale per la produzione di reddito nel rispetto dell’ambiente, soprattutto delle foreste. Inoltre la Fondazione incoraggia la conservazione dell’architettura Lanna e le sue arti tribali, tradizioni e culture, tipiche delle montagne Thai. Mae Fah Luang nella lingua thai significa “la mamma che scende dal cielo”, una denominazione affettuosa e rispettosa che le popolazioni tribali diedero negli anni ’70 a S.A.R. la Principessa Srinagarindra, madre dei Re Rama VIII e Rama IX, il Re della Thailandia scomparso nel 2016. La denominazione si deve al fatto che la Principessa usava spesso l’elicottero per far visita alle popolazioni più isolate, che non poteva raggiungere a piedi a causa della sua età avanzata.

S.A.R. la Principessa Srinagarindra si ispirava ai princìpi dell’economia di moderazione, chiamata in inglese sufficiency economy, princìpi elaborati in quegli anni da suo figlio, S.M. il Re Bhumibol Adulyadej. Ma la Principessa Madre osservava che nessuna forma di uscita dalla povertà è possibile se non vede i più poveri protagonisti del proprio cambio di mentalità e dell’assunzione delle decisioni sul proprio futuro. La Principessa Madre suggeriva che è necessario aiutare i poveri ad aiutarsi da soli e a migliorare il loro reddito attraverso produzioni di eccellenza che la gente avrebbe poi comprato per la loro alta qualità, e non per compassione. Fu così che nei villaggi sulle montagne di Doi Tung, dove la Principessa Madre viveva in un semplice chalet, nacquero diverse iniziative di agricoltura sociale e riforestazione spontanea come caffè e macadamia, offerte di turismo, e altre imprese sociali nel campo di articoli per la casa e per l’abbigliamento, come tessili, cuscini, tovaglie, tappeti, ceramica, che oggi sono commercializzati soprattutto in Giappone e nei negozi IKEA in altri paesi.

Il principio originale della MFLF è che lo sviluppo deve sempre essere sviluppo delle persone, prima che sviluppo dell’agricoltura o dell’economia. Le montagne di Doi Tung, che erano state deforestate nei decenni precedenti per fare spazio a coltivazioni intensive ed illegali di papavero da oppio, sono state tutte riforestate naturalmente. I fenomeni diffusi di conflitto e di violenza, dei quali soffrivano centinaia di villaggi, sono scomparsi, mentre molti tossico-dipendenti dall’oppio e dall’eroina e i boss di bande armate sono stati riabilitati e sono divenuti leaders di iniziative di sviluppo sostenibile nei loro villaggi.

Ma che cosa c’è di innovativo nella storia di successo di Doi Tung rispetto ad altri sistemi tradizionali di sviluppo sostenibile? Il metodo MFLF comprende tre caratteristiche originali: 1. Un periodo lungo circa trent’anni. 2. La piena partecipazione della comunità ed il loro protagonismo in tutte le fasi dei progetti, compresa l’identificazione dei bisogni e delle priorità. 3. Una concentrazione su opportunità di produzioni di alta qualità e ad alto valore aggiunto che permettono un processo accelerato di uscita dalla povertà.

Mentre le prime due caratteristiche si possono trovare anche in altre esperienze di sviluppo sostenibile che ho conosciuto in tutti i continenti, la predilezione a produrre articoli di assoluta eccellenza è rarissima tra i progetti di lotta alla povertà, che si limitano quasi ovunque a produzione di cibi di sussistenza e prodotti artigianali, con scarsissimo valore aggiunto.

Un esempio chiaro dell’approccio unico del metodo MFLF è la produzione di caffè. Il prezzo del caffè di buona qualità in chicchi è di circa 2,5 euro al chilo. Il prezzo di un buon caffè ben selezionato, torrefatto e confezionato o macinato per il consumatore all’ingrosso, compresi hotel, ristoranti e bar, può raggiungere i 9 euro al chilo. Un marchio riconosciuto e la vendita al dettaglio al consumatore finale permette di arrivare a 30 euro al chilo. Ma è solo la vendita di caffè in tazzina al bar che raggiunge i 105 euro al chilo in Thailandia e fino a 350 euro al chilo in Europa ed in Giappone. È quello il prezzo che ognuno di noi paga quando acquista un espresso o un cappuccino al bar. Ma solo l’1 o il 2% del prezzo che paghiamo di solito va in tasca ai contadini produttori di caffè. Le cooperative e le imprese sociali di Doi Tung sono invece un caso forse unico di distribuzione in tazzina nei bar propri del marchio Doi Tung in diversi paesi; ai contadini va il 50% dell’incasso.

Questo approccio contro-corrente di business sociale di alta qualità ed alto valore aggiunto per tutte le attività produttive ha permesso alle popolazioni delle montagne di Doi Tung di prendere in mano il proprio futuro con un ottimo successo. Ogni famiglia che era distrutta dalla violenza e dall’oppio ha cambiato il proprio destino e oggi può mandare i propri figli all’università, perché il reddito familiare è aumentato di circa 20 volte (2000%) in 25 anni, da 85 euro nel 1990 a 1850 euro oggi. Inoltre tutto il progresso è stato realizzato senza sovvenzioni dello Stato, rendendo così la popolazione sicura di sé ed orgogliosa del proprio passato. Il metodo di sviluppo sostenibile MFLF, divenuto molto riconosciuto a livello internazionale, è stato replicato di recente in alcune province del Myanmar, in Indonesia e in Afghanistan e sta per essere avviato anche in India. Tutti i progetti dell’area di Doi Tung possono essere visitati e vi sono ottime opzioni di alloggio e di turismo. www.doitung.org

————————————————–

(Creditts foto di copertina: Sandro Calvani)

Sandro Calvani
Consigliere Senior presso la Fondazione Mae Fah Luang, Thailandia. www.sandrocalvani.it. Ha vissuto e lavorato per 35 anni in 135 paesi del mondo e scritto 29 libri su esperienze vissute di sviluppo sostenibile.
it_ITItalian