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Futuro sostenibile per le aree interne. Tra spopolamento e nuove soluzioni

Repubblica.it ha pubblicato lo scorso 16 febbraio un lungo articolo di Jaime D’Alessandro dal titoloSpopolamento, stipendi bassi e pochi servizi. L’emigrazione in Italia diventa un problema anche ambientale“, sostenendo che

“ormai si va via perfino dalla Lombardia, come non accadeva oltre un secolo. Ma a pagare di più sono le cosiddette “aree interne”, il 60% del Paese, dove mancano collegamenti, scuole, sanità. E sono le zone più esposte alla crisi climatica. Eppure un piano per cambiare lo avevamo fin dal 2013, ma lo abbiamo dimenticato”.

Lo rilanciamo ed invitiamo a rifletterci perchè si inserisce a pieno titolo nel dibattito e nella linea editoriale che Civiltà Appennino segue da anni, provando ad offrire tutti gli elementi di un’analisi delle difficoltà e delle realtà che cambiano in un’epoca di contraddizioni e profonde trasformazioni.

Si legge nell’articolo:
Quando, nel 2013, eravamo all’avanguardia. E pensare che in Italia avevamo capito già nel 2013 che la partita doveva essere giocata in una maniera diversa. L’allora ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, creò la Strategia nazionale per le aree interne (Snai). L’idea era di potenziare la dotazione di servizi essenziali in modo da contrastare lo spopolamento e assicurare dignità e vivibilità agli italiani delle aree interne. Era già la “città da 15 minuti” applicata alle periferie del Paese per rafforzarlo nel suo complesso e “non lasciare indietro nessuno”, come avrebbero poi detto a Bruxelles più di recente presentando il Next Generation Eu”.

Di quella strategia non ci siamo dimenticati, ma non solo di quella. Il dibattito a più voci su queste pagine sta coinvolgendo esperti che a vario titolo si occupano di aree interne, di ricerca e di sperimantazione di nuovi modelli che le riguardano. Non solo la SNAI, dunque,  l’impegno è anche quello di approfondire le reali opportunità del PNRR e di altri strumenti con visioni e a volte anche provocazioni che, per quanto ci riguarda, leggiamo proprio “dall’interno delle aree interne”, con l’occhio di ci opera direttamente.

Nel frattempo è utile leggere anche come questo problema lo stanno affrontando altre nazioni del mondo che, come testimonia l’articolo, mettono in campo soluzioni frutto di differenti strategie e culture. Soluzioni e proposte tra le quali mettiamo anche le idee di Civiltà Appennino, che anche da questo articolo si confermano come concrete e probabilmente visionarie.

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credits: Foto copertina di Frauke Riether da Pixabay
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