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Civiltà Appennino

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“Formazione Appennino”, le aree interne in cattedra

 

Studiare le aree interne, formare nuove competenze e valutare le opportunità che da fondi e programmazione può riportare attenzione e valorizzazione alle prospettive delle aree marginali, in particolare al Sud.
Si tratta di una delle principali mission che Fondazione Appennino si è data, con l’obiettivo di diventare una sorta di “accademia” che a vario titolo fa convogliare esperienze ed attività.
In 30 mesi di vita, l’attività di formazione ha già sviluppato varie tipologie di intervento, a cominciare dai PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) realizzati in collaborazione con Istituti di Istruzione Superiore, a cui si aggiunge la partecipazione all’Innovability School e la partnership con l’Università di Teramo per il master in Diritto dell’energia e dell’Ambiente, per il quale Fondazione Appennino ha già messo a disposizione due borse di studio e ospitato un tirocinante.
Proprio quest’ultimo caso ha prodotto il risultato che qui proponiamo, pubblicando la tesi di Rita Di Giacomo, tirocinante che ha svolto lo stage per il Master proprio con Fondazione Appennino e dal quale è scaturito il suo studio.

«Obiettivo del mio elaborato – racconta Rita Di Giacomo nella premessa della tesi – è porre attenzione sulle aree interne, sulla loro identificazione e organizzazione, nonché sulle eventuali norme di riferimento, sulla tematica dell’ambiente e sulle nuove prospettive e sfide che si prefigge l’Unione europea. Procediamo per gradi: della carta costituzionale non c’è una definizione di aree interne; possiamo analizzare l’art 3 della Costituzione che al primo comma recita che “tutti i cittadini sono uguali davanti la legge……” (uguaglianza formale); il secondo comma prevede che è compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e scoiale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica (uguaglianza sostanziale).
Altro è il principio di partecipazione; quindi garantendo alle persone che vivono in tali territori di partecipare al governo del proprio territorio; infatti il principio rappresentativo è espressamente iscritto tra i principi fondamentali dell’ordinamento repubblicano, dovrebbe consentire di fondare il riconoscimento di un «diritto sociale fondamentale avente ad oggetto la realizzazione di processi decisionali inclusivi, ossia l’apprestamento di strumenti e garanzie volti a consentire e promuovere il coinvolgimento dei soggetti privati nell’esercizio delle funzioni pubbliche». Negli ultimi anni ci si è spesso soffermarti sulle aree interne, questi territori non vengono visti come un problema ma al contrario come un’opportunità, è necessario infatti che tali aree non vengano isolate dal resto del Paese».

 

“LE AREE INTERNE” di RITA DI GIACOMO (download progetto/tesi di tirocinio)


 

Rita Di Giacomo

Mi sono laureata nel mese di marzo 2020, nel pieno della pandemia mondiale che ha stravolto la vita di tutti, posso dire che cercare di guardarsi introno per decidere che percorso intraprendere dopo la laurea, non è stato facile. La mia facoltà aveva numerose offerte formative, tra queste mi ha affascinato il “Master in diritto dell’energia e ambiente”. Perchè? La tematica ambientale è un argomento che oggi riguarda ognuno di noi, nel corso dell’anno abbiamo toccato numerose discipline oltre a quelle giuridiche, ho avuto la possibilità di studiare materie che esulano dalla mia competenza, ad esempio, abbiamo avuto lezioni di chimica, di fisica e geologia. Nel mese di giugno, ci siamo dati appuntamento ad Alba Adriatica, in quanto il master prevedeva una summer-school. Durante questi giorni ci sono stati convegni, dove molti relatori hanno affrontato delle tematiche quali, ad esempio, il gas e i problemi della transizione energetica, lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, l’inquinamento marino.
Ho avuto l’occasione di conoscere i miei colleghi, perché le lezioni del Master sono state svolte in modalità telematica, a causa del Covid, abbiamo passato delle giornate nelle quali, oltre ad assistere ai convegni, ci siamo potuti confrontare e scambiarci idee.
Nel mese di ottobre ho iniziato il tirocinio. Il Master ha un taglio pratico, tra gli enti convenzionati, ho contattato la Fondazione Appennino, di Potenza, con il dottor Piero Lacorazza, e grazie alla sua disponibilità abbiamo trovato dei punti da trattare.
La fondazione si occupa di promuovere, conservare, gestire e fruire di luoghi e beni del paesaggio, della cultura, delle tradizioni e della storia, e di sostenere politiche per la sicurezza del territorio.
La fondazione si ispira ai principi dell’Unione Europea e in particolare la Convenzione Europea del Paesaggio al fine di soddisfare il desiderio delle popolazioni di vivere e godere di un contesto territoriale di qualità e di svolgere un ruolo attivo nella sua trasformazione come elemento chiave del benessere individuale e sociale, della felicità personale e collettiva.
Mi sono occupata nel tirocinio della questione delle aree interne, analizzando le caratteristiche, ponendole a confronto con le aree urbane, e siamo arrivati a trattare la questione ambientale. Le aree interne pongono oggi grandi sfide, rappresentano luoghi in cui costruire innovazione, ripensando a un modo di vivere in cui la garanzia dei diritti base di cittadinanza e le opportunità di realizzazione possano emanciparsi. Possiamo dire che investire sui giovani che vivono nelle aree interne, vuol dire investire sulla capacità di sviluppo di questi paesi e quindi sul Paese intero. Tali aree dovrebbero essere viste d’esempio per il paese intero per promuovere le politiche ambientali e di sostenibilità.
Sostenibilità vuol dire produzione con meno sprechi e soprattutto limitare gli impatti ambientali. In definitiva, la sostenibilità implica un benessere (si parla quindi di sostenibilità ambientale, sociale ed economico) costante e preferibilmente crescente nella prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale.

La tematica delle aree interne, è un argomento che mi ha particolarmente affascinato, in quanto il mio paese d’origine si trova nel Parco Nazionale d’Abruzzo. Bisegna, un paese di circa 200 abitanti, che purtroppo nel corso degli anni, a causa di scarse opportunità lavorative risulta essere fortemente spopolato. Molti giovani hanno deciso di lasciare il paese per recarsi in centri vicini con maggior qualità di servizi. Paesi che hanno comunque luoghi incontaminati, hanno bisogno di essere rivalutati; ad esempio per quanto riguarda il mio, con il potenziamento della linea ferroviaria, per permettere alla popolazione, che è prevalentemente anziana, di non essere penalizzata per essere rimasta a vivere lì.
L’Italia è ricca di comuni che sono lontani dai centri di servizi, obiettivo che si pone oggi la politica è di rivalutare tali zone, perché l’abbandono di tali aree è un fattore problematico per l’intero Paese, sia dal punto di vista economico che sociale. La pandemia ha toccato numerosi settori, dalla sanità all’istruzione e un settore che ha avuto una perdita ingente è sicuramente il settore del turismo. L’Italia è ricca di città d’arte e ha una leadership culturale nel settore della gastronomia, che deriva da una antica e raffinata tradizione nella preparazione dei prodotti enogastronomici.
Per me l’esperienza del Master è stata un’esperienza positiva e anche svolgere il tirocinio presso la Fondazione Appenino mi ha permesso di conoscere, o meglio approfondire, tematiche attuali. I convegni che si sono tenuti hanno riguardato tematiche quali la riduzione delle disuguaglianze all’interno e fra le Nazioni; rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici.
Mi auguro che i fondi che l’unione europea ha riservato all’Italia, vengano investiti anche in queste zone, per poter uscire dal periodo oscuro che ci stiamo lasciando alle spalle.

 


Credit foto copertina Bisegna Marsica. https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Bisegna_Marsica.jpg
Marica Massaro, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
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